In questo video, girato alla Giornata della Radiestesia svoltasi a Milano in data 8/4/2018, Alessandra Previdi (biologa e presidente della SIRR – Società Italiana Radionica e Radiestesia) spiega in dettaglio cos’è la Radiestesia.
La Radiestesia è una facoltà che appartiene da sempre all’uomo. Intorno al 1500 assume un aspetto più “ufficiale” e viene utilizzata con la nota tecnica della rabdomanzia per la ricerca di acqua e metalli. Molti appartenenti al clero erano radiestesisti. In Francia, l’abate Bouly fu quello che diede il nome di Radiestesia a questa tecnica. In Italia si ricorda Padre Bortone (che usava anche l’apparecchio radionico ideato dall’ing. Callegari di Napoli), mentre in Svizzera il parroco Mermet fu il primo che scrisse il primo trattato sulla Radiestesia. All’epoca di questi personaggi la Radiestesia era ampiamente utilizzata ed aveva basi scientifiche. Successivamente fu purtroppo considerata al livello della stregoneria e, ancora oggi, chi non la conosce la associa erroneamente al mago che fa le carte utilizzando anche il pendolo. In Radiestesia si usano diversi strumenti come la forcella da rabdomante, il biotensor, le bacchette a “L”, il pendolo, la piastra da stick (inserita in apparecchi radionici). Il pendolo può assumere forme diverse per usi diversi. Si utilizza tanto per l’indagine quanto per il trattamento.
Il fisico danese Niels Bohr, grazie alla scoperta del campo energetico associato a tutte le cose e del campo informativo che organizza la materia e fornisce il progetto per la materializzazione fisica degli organismi viventi in quanto comunica con il DNA, fu in grado di diagnosticare un gran numero di malattie in anticipo rispetto alla loro manifestazione fisica. L’ambito d’indagine della Radiestesia è proprio questo campo. Il Radiestesista non indaga sul piano fisico, ma sul piano energetico, collegandosi mentalmente al campo informativo dove sono contenute tutte le informazioni. Agendo sul campo informativo in fase di trattamento si possono inviare informazioni corrette per armonizzare gli squilibri eventualmente rilevati in fase di analisi, agendo prima che si manifestino sul piano fisico. Anche il biologo britannico Rupert Sheldrake si riferiva al campo informativo, che chiamò campo morfico. Sheldrake sosteneva che gli esseri umani sono tutti collegati con il campo morfico e questa connessione determina dei cambiamenti fisici (quello che sostiene anche l’epigenetica) e consente al tempo stesso l’evoluzione dell’intera razza umana. Esistono diversi campi morfici, in diversi ambiti (la formazione del nostro corpo fisico, informazioni culturali, modelli comportamentali, ecc.). Quelli più forti sono quelli il cui utilizzo è reiterato nel tempo e diventano quindi parte integrante del corredo informativo della razza umana.
La Radiestesia è una tecnica utilizzabile anche a distanza, indagando su un testimone (di persona, animale, pianta, terreno, acqua, abitazione, ecc.) che è in risonanza con il campo morfico del soggetto da cui proviene. I campi morfici possono essere rilevati dal sistema nervoso degli esseri umani. Quello che fa muovere il pendolo durante l’indagine è una reazione neuromuscolare in presenza di tali campi. Con la Radiestesia si possono rilevare anche campi energetici non favorevoli alla salute umana che non sono rilevabili con l’uso di strumentazione, pertanto la Radiestesia risulta particolarmente utile in certi ambiti.
Il trattamento radiestesico è reso possibile dal fatto che la mente ha il potenziale di influenzare la materia. Uno dei più noti radiestesisti che hanno ottenuto risultati sorprendenti con la Radiestesia attiva è lo statunitense Raymon Grace. Dalla parte opposta del mondo, in Russia, la Radiestesia ha raggiunto livelli eccezionali. Dagli studi di Kozyrev si è iniziato ad indagare quelli che aveva definito “campi di torsione”, un’energia spiraliforme che sostiene la vita. Il pensiero stesso ha natura torsionale e pertanto, con un intento ben focalizzato e sfruttando le qualità di emissione di pendoli particolari, il radiestesista può eseguire un’azione correttiva rispetto ad eventuali squilibri riscontrati in fase di analisi.
![](https://static.wixstatic.com/media/d578d3_fbff1aaa08fc4640b8f70c683e6b964c~mv2.png/v1/fill/w_980,h_736,al_c,q_90,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/d578d3_fbff1aaa08fc4640b8f70c683e6b964c~mv2.png)